La diffusione della pandemia ha inevitabilmente paralizzato diversi settori dell’economia. Grazie a dati e statistiche fornite da fonti autorevoli, andiamo a vedere le previsioni, post covid 19, sul mercato immobiliare.
Mercato immobiliare post covid
La pandemia ha inevitabilmente causato una evidente emergenza sanitaria, con la conseguente chiusura forzata di tutte le attività commerciali. Oltre al collasso del sistema sanitario, quindi, la pandemia ha provocato una profonda crisi economica andando a colpire quasi la totalità delle imprese.
Anche i dati sulle compravendite immobiliari confermano non solo un calo evidente delle transazioni ma anche nuove preferenze da parte delle persone in merito a particolari soluzioni abitative, in virtù dell’affermazione dello smart working e del lavoro da remoto.
Calo delle transazioni
Dai dati forniti dall’Agenzia delle entrate e ripresi da Idealista.it, le compravendite immobiliari in Italia durante il primo trimestre del 2020 sono calate del 15,5% rispetto allo stesso trimestre relativo all’anno precedente. Nonostante questa discesa drastica relativa al numero di compravendite (riscontrata anche nel secondo trimestre del 2020), c’è da sottolineare però che la diffusione della pandemia poteva far presagire scenari ben peggiori, soprattutto per l’impossibilità concreta di visitare gli immobili in vendita durante i mesi di marzo e aprile e relativi al periodo di lockdown.
Per questo motivo, se da un lato c’è da registrare un calo delle transazioni ed una leggera diminuzione dei prezzi delle abitazioni, è altrettanto evidente come la ripresa possa avvenire già durante il 2021. Questo per via di nuove esigenze da parte degli acquirenti, dovute in particolar modo all’affermazione del proprio domicilio come luogo principale dove svolgere l’attività lavorativa.
Smart working
Come anticipato in precedenza, l’affermazione dello smart working in Italia (pratica ampiamente diffusa negli altri paesi anche nel periodo pre-covid) ha notevolmente modificato le esigenze abitative degli italiani. Ora, infatti, le scelte sono maggiormente orientate verso soluzioni abitative più ampie, provviste di balconi o giardini ad uso privato. La motivazione è essenzialmente legata alla necessità di disporre di spazi più grandi per riuscire a svolgere la propria attività lavorativa in modo più confortevole.
Quindi, mentre in passato venivano preferiti immobili con dimensioni più contenute, in virtù del fatto che almeno il 70% della giornata veniva vissuta presso il luogo di lavoro, oggi la necessità di disporre di appartamenti più grandi è notevolmente aumentata.